di Luca Gelardi
Quando si tratta di tumori e cancro si è sempre molto cauti. E' doveroso, nessun dubbio a riguardo. Lo impone l'etichetta, l'insieme costituito dal rispetto per i malati, il tabù legato all'incurabilità di molti di essi, l'esito spesso funesto che chiude il percorso clinico e patologico dei soggetti coinvolti.
In Italia l'argomento è sempre stato trattato con molta serietà scientifica, i risultati delle nuove cure farmacologiche sperimentali sono incoraggianti, tanto si è fatto e molto resta ancora da fare. La vita media dei malati di cancro è percentualmente aumentata e molti tumori sono oggi curabili. Purtroppo questi progressi non hanno coinvolto la maggior parte dei malati, ma la speranza è viva e mi auguro possa portare ben presto i benefici sperati.
Tuttavia, parallelamente alla ricerca farmacologica e genetica su cui molto si è investito in termini di denaro, risorse umane e tecnologiche, rimane l'alternativa dei rimedi naturali. Una valida alternativa? Bisogna credere ai "miracoli" ottenuti con l'uso di determinate sostanze naturali, che di frequente vengono pubblicizzate su social networks o sui siti specializzati?